Obiettivi e finalità
Il corso di pianoforte si prefigge di condurre l’allievo all’acquisizione di nozioni e competenze che gli permettano di attuare innanzitutto un ascolto consapevole del linguaggio musicale mettendolo in grado di riconoscerne e valutarne i parametri (altezza, intensità, timbro), di apprenderne le strutture (melodia, armonia, forma) e decodificarne i messaggi (portato storico, stilistico, emozionale); contemporaneamente gli fornisce gli strumenti per leggerne e interpretarne il veicolo simbolico ovvero la scrittura musicale, in una prospettiva di sempre maggiore e infine totale autonomia nella comprensione e traduzione del dato scritto.

A questo scopo educa l’orecchio e la percezione in genere con esercizi ritmici e di intonazione, l’occhio alla graduale familiarità con l’insieme di simboli che costituisce la grafia musicale e il corpo alla corretta postura da tenersi davanti allo strumento: dal modo di sedersi, alla posizione della mano, all’articolazione delle dita.

Finalità della formazione musicale, in qualunque modo essa si attui, è quella di offrire un’ulteriore risorsa nel processo di evoluzione personale e di sviluppo di strutture di pensiero via via più complesse, con ricadute sostanziali in termini di vantaggio cognitivo e di capacità relazionale. Essa concorre altresì alla formazione del gusto e del bagaglio culturale generale dell’individuo che ne risulta interiormente arricchito e in grado di stabilire connessioni fra i diversi ambiti conoscitivi di cui è partecipe. In quest’ottica l’apprendimento di una pratica strumentale quale quella pianistica dà all’allievo l’opportunità di acquisire una maggior consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse (tanto sul piano fisico, quanto su quello emotivo), un metodo e una disciplina di studio, lo sviluppo della capacità di concentrazione e attenzione ma anche di espressione e socializzazione. Dà inoltre occasione di iniziare a esercitare su se stessi il giudizio critico costruttivo che è motore della crescita personale.

Modalità e metodi
Le lezioni saranno individuali, a cadenza settimanale, della durata di 30 o 45 minuti in base all’età dell’allievo. Si può richiedere, per i più piccoli, la presenza del genitore per l’intera durata o solo per una frazione della lezione perché il bambino possa essere aiutato nell’;esercizio a casa quando necessario e il genitore possa essere messo nella condizione di supportarlo. Si cercherà, ad ogni modo, di incoraggiare l’autonomia dell’allievo nello studio. Nel corso della lezione l’insegnante verificherà il lavoro svolto a casa e guiderà l’allievo verso la tappa successiva del percorso. Quest’ultimo si articola in obiettivi di base quali:

  • apprendimento della corretta postura al pianoforte
  • corretta impostazione della mano
  • apprendimento dei diversi tipi di articolazione del dito (legato, staccato, portato)
  • acquisizione della tecnica delle scale, degli arpeggi, delle ottave, degli accordi
  • lettura dello spartito (notazione, dinamica, agogica, pedalizzazione)

Il raggiungimento di tali obiettivi avviene secondo un iter individuale la cui durata in termini di tempo non è prestabilita e che può avere delle linee generali simili per allievi diversi ma che sempre tende a modularsi sulla specificità della persona tenendo conto dell’età, del livello musicale e pianistico di partenza, della velocità di interiorizzazione dei concetti, della disponibilità di tempo nello studio a casa. Pertanto i testi da utilizzarsi saranno scelti, in base alle suddette discriminanti, tra i seguenti:

per gli allievi dai 5 ai 7 anni che iniziano lo studio: Metodo Bastien
Livello Preparatorio o Poli il Polipo e, a seguire, Metodo Bastien
Livello 1; Metodo Beyer; Metodo Russo; Duvernoy
Studi op. 176 – per gli allievi dai 7 ai 9 anni, in base al grado di formazione musicale e alla capacità di lettura: Metodo Bastien
Livello 1 e 2; Metodo Beyer; Metodo Russo; Suzuki “Piano School” vol 1; Hanon
Il pianista virtuoso; Czerny op. 849 – per gli allievi dai 9 ai 13 anni: Duvernoy op.120, Czerny op. 299; Hanon
Il pianista virtuoso; Suzuki “Piano School” vol. 1 e 2; Bach
Quaderno di Anna Magdalena; Clementi
Sonatine op. 36, 37 e 38; brani tratti da raccolte di autori romantici e del ‘900 (Chopin, Schumann, Čajkovskij, Kabalevskij, Khačaturjan, Šostokovič e altri) o da antologie di brani pianistici (Cesi–Marciano).

insegnante si riserva di ricorrere anche ad estratti da altri testi o a testi di recentissima pubblicazione qualora lo ritenga utile all’allievo.

Oltre all’acquisizione della tecnica pianistica di base e all’apprendimento del repertorio solistico, verrà affrontato con gli allievi lo studio di brani di difficoltà adeguata al livello di preparazione ed al grado di apprendimento raggiunto, da eseguirsi a 4 (o più) mani nonché insieme ad altri strumenti (violino, violoncello, ecc.) con l’obiettivo di accostare gli allievi alle specificità della musica d’insieme.

Marco Moiraghi
Insegnante di Pianoforte

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